Valerio Onida

Da Cattivissimi Noi (giugno 2013)

Scherza coi fanti ma lascia stare i… saggi

     Emiliano Errico: A chi venne l’idea dello scherzo a Onida?

     Giuseppe Cruciani: A me. In genere gli scherzi vengono in mente a me. Io e David ci confrontiamo sempre ma alla fine decido io.

     David Parenzo: Confermo. Il deus ex machina degli scherzi è Cruciani.

     Come scattò la scintilla su Onida?

     C: In modo molto banale, se vuoi. Da tempo conosco un imitatore, Andro Merkù. È davvero straordinario, soprattutto a imitare Margherita Hack. Lui è triestino, Margherita Hack abita a Trieste da tanti anni, si conoscono, ogni tanto fanno persino degli sketch assieme. Così decisi di far entrare in campo la finta Hack. Chi non risponderebbe al telefono a Margherita Hack? Nessuno può pensare che proprio lei venga imitata per uno scherzo telefonico! Bisognava solo trovare la vittima giusta. E puntai su chi, in quel momento, era sotto i riflettori.

     In quei giorni Bersani aveva appena fallito il tentativo di formare il governo e Napolitano nominò i dieci saggi.

     C: Cominciai a studiare la lista. I saggi economici non mi sembravano così importanti. Tra i quattro costituzionalisti – Quagliariello, Mauro, Onida e Violante – la Hack avrebbe potuto chiamare Violante ma era poco credibile. Così andai dritto su Onida, che già a Otto e mezzo aveva detto che i saggi non erano il massimo.

     P: Credeva poco ai saggi ed era un bersaglio perfetto. Tra l’altro è molto vicino a un certo mondo di sinistra, quindi verosimilmente sarebbe stato un interlocutore adatto a Margherita Hack.

     C: Poi è antiberlusconiano. Quindi la Hack non avrebbe trovato ostilità al telefono.

     In effetti è difficile immaginare una telefonata tra Margherita Hack e Gaetano Quagliariello… In quanto tempo venne allestito lo scherzo?

     C: In un pomeriggio. Un paio d’ore prima della puntata chiamai Merkù, che aveva già fatto degli scherzi per La Zanzara. Non sapeva nemmeno chi fosse Onida e lo istruii a dovere. Gli dissi di puntare sul ruolo dei saggi e di strappare un commento su Berlusconi. Soprattutto di essere il più naturale possibile, come se chiamasse un amico. Lui mi chiese se ero sicuro e io gli risposi che l’unica era provare: se lo scherzo fosse riuscito bene, altrimenti pazienza. Dopo dieci minuti iniziò la trasmissione e lo scherzo non era ancora pronto. Così chiamammo Onida alle sette di sera.

     A quell’ora va in onda il giornale radio e La Zanzara ha una pausa di venti minuti.

     P: Esatto. Approfittammo dell’intervallo per confezionare lo scherzo. Da tempo non facciamo più scherzi in diretta. L’abbiamo fatto all’inizio, le prime volte, quando io imitavo Bossi.

     C: Rischiando moltissimo…

     P: Vero. In diretta diventa tutto incontrollabile. Chi subisce lo scherzo può fare affermazioni pesanti, essere offensivo nei confronti di qualcuno.

     Quindi in quei pochi minuti del giornale radio venne tentato lo scherzo.

     C: Un tempo molto limitato se pensi che devi gestire due persone collegate al telefono, l’imitatore e la vittima dello scherzo, registrare la telefonata, ascoltarla e valutarla nello stesso momento. La prima telefonata a Onida andò male. La linea era disturbata e lui chiuse subito la conversazione. Si era accorto dello scherzo? Non se n’era accorto? Ci rimase il dubbio.

     Naturalmente voi usate un numero privato per fare gli scherzi.

     C: Sempre, è l’unico modo per non farci scoprire. Al secondo tentativo, quando la finta Hack si presentò di nuovo, Onida rispose: «Ma era lei prima?»

     P: Capimmo che Onida ci era cascato! Da quel momento poteva succedere ogni cosa.

     La telefonata durò cinque minuti. Ecco il testo integrale della conversazione tra la finta Margherita Hack e Valerio Onida:

     Margherita Hack: Questa cosa dei saggi a me sembra inutile.
     Valerio Onida: Probabilmente è inutile. Serve a coprire questo periodo di stallo, dato dal fatto che in Parlamento non è venuta fuori una soluzione e che l’elezione del presidente della Repubblica avverrà tra una quindicina di giorni. Il nuovo presidente potrà fare altri tentativi o al limite sciogliere le Camere, cosa che Napolitano non può fare. Questo periodo di stallo è coperto da questo tentativo che – sono d’accordo con lei – non servirà nella sostanza.
     H: A me sembra una bischerata.
     O: Ripeto, è un lavoro di copertura dello stallo.
     H: Continuo a non capire cosa devono fare i saggi.
     O: Dovremo mettere giù tre proposte di programma che possano essere condivise e trovare consenso in Parlamento. Ma poi devono essere i partiti a mettersi d’accordo. Sennò come fa questo Parlamento a esprimere un governo?
     H: Ma c’è la possibilità che si possa cambiare la legge elettorale?
     O: Lo spero, magari! Questa sarà sicuramente una delle proposte che verrà fatta. Se davvero si raggiungerà un accordo sulla legge elettorale sarà già un bel risultato perché penso che andremo a votare presto o prestissimo. Ma questo Parlamento è bloccato perché Grillo non ne vuole sapere di cambiare, il Pdl vuole solo garantirsi di essere in campo, Berlusconi naturalmente spera di avere qualche vantaggio o protezione.
     H: I grillini non mi piacciono mica…
     O: Ehh… poi il Pd ha fatto questo tentativo di buttarsi con Grillo, non c’è riuscito e ora c’è lo stallo, il blocco.
     H: Il nuovo presidente della Repubblica, ho letto, si dice di Prodi…
     O: Si fanno tanti nomi ma fino adesso non c’è un accordo. Probabilmente ci saranno molti che stanno tentando di lavorare su Prodi o Amato, io personalmente dico che Amato sarebbe un buon presidente della Repubblica.
     H: Amato ha l’esperienza.
     O: Appunto, io personalmente lo farei subito presidente ma chissà quanti giochi…
     H: Poi Berlusconi l’è sempre lo stesso…
     O: È vero. Speriamo che si decida a godersi la vecchiaia, è un mio coetaneo, siamo vecchi. Lui potrebbe andare a godersi la vecchiaia e lasciare in pace gli italiani.
     Lo scherzo a Onida venne trasmesso subito dopo, quando ricominciò la diretta?

     C: Il regista mi chiese se volevamo mandarlo in onda subito. Dissi di no, volevo risentirlo bene, essere sicuro di quello che aveva detto Onida e trasmetterlo il giorno dopo. Così ho fatto, senza tagliare nulla della telefonata.

     Le conseguenze dello scherzo furono eclatanti.

     C: Non c’è dubbio. Ci furono subito lanci di agenzia, titoli dei tg, il giorno dopo ne parlarono tutti i quotidiani.

     P: Ci furono poi le reazioni dei politici. Qualcuno che era al Quirinale quando arrivò la notizia mi ha raccontato la reazione dei saggi…

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     P: La segretaria di Quagliariello lesse sul cellulare la notizia. Quando la fece vedere all’onorevole, lui non la prese benissimo: «Che roba è questa? Verifica! Verifica se è vero!» La segretaria controllò subito mentre tutti i saggi erano seduti attorno a un tavolo.

     Compreso Onida che era già a conoscenza dello scherzo, immagino.

     C: No, perché non controllava mai le agenzie.

     P: A un certo punto Quagliariello andò da Napolitano e dal suo portavoce, Pasquale Cascella: «Adesso chi glielo dice a Onida? Diteglielo voi!» Passarono venti minuti di panico finché i saggi partorirono un comunicato di biasimo.

     Su carta intestata del Quirinale, Onida scrisse di essere stato «ingenuo» ma soprattutto parlò di «grave violazione della libertà e segretezza delle comunicazioni, garantita dalla Costituzione». Quindi, si scusò: «Che non sia inutile il lavoro che stiamo facendo, lo dimostra il fatto che sono qui con gli altri colleghi a lavorare. Esprimo il mio rammarico per l’imbarazzo che la pubblicazione può aver creato al presidente della Repubblica, e le mie scuse al presidente Berlusconi perché un mio giudizio privato, espresso in chiave ironica e autobiografica, diventando pubblico potrebbe averlo ingiustamente offeso». Insomma, nessuno si mise a ridere o prese lo scherzo con ironia.

     P: Per niente. Durante la campagna elettorale americana, nel 2008, Sarah Palin fu beffata da uno scherzo telefonico di una radio canadese, che la fece chiamare da un finto Sarkozy. Il suo commento fu: «C’est la vie». Sarebbe bello che anche in Italia fosse così!

     C: Qualche settimana dopo lo scherzo a Onida, ai nostri microfoni Cascella ricordò la sua reazione a caldo. Disse che per fortuna non poteva fare la fine dell’infermiera inglese (che si suicidò dopo lo scherzo di una coppia di dj australiani, che finsero di chiamare da Buckingham Palace per avere informazioni sulla gravidanza della principessa Kate). Però avrebbe voluto dimettersi. Napolitano lo fermò, sostenendo di non dare troppa importanza alla cosa, visto che si trattava solo di uno scherzo.

     Alla fine Napolitano vi diede quasi ragione. O per lo meno sdrammatizzò l’episodio.

     C: Era una cosa comunque pesante. Nel bel mezzo dei lavori dei saggi, uno di loro aveva detto che erano inutili e che Berlusconi avrebbe dovuto godersi la vecchiaia.

     Avete più richiamato Onida dopo lo scherzo?

     C: No. Non ho nulla contro di lui, anzi mi piacerebbe averlo un giorno ospite per scherzarci sopra. Mi dispiace, però, che abbia parlato di complotto mediatico e politico, organizzato per destabilizzare le istituzioni e in particolare il lavoro dei saggi. Figuriamoci se noi volevamo destabilizzare il loro lavoro. Ovviamente è stato un po’ compromesso, ma sarebbe comunque finito tre-quattro giorni dopo. Non è che la relazione finale dei saggi sia stata influenzata dal nostro scherzo.

     In un’intervista ufficiale, però, Onida non avrebbe mai detto certe cose.

     P: Ma non è questo il punto. Di non noto cos’è che abbiamo tirato fuori? Nulla. Il giudizio sui saggi, in parte, Onida l’aveva già dato. Le cose su Berlusconi erano scontate.

     C: Sbagli. Che secondo lui Berlusconi dovesse andarsene e lasciare gli italiani in pace si sapeva da un pezzo. Però non avrebbe mai pronunciato quelle parole in pubblico ed era sotto i riflettori. Non c’è niente di più nuovo di cose già dette, basta scegliere il momento giusto per farle (ri)dire.

     Diversi giornalisti hanno criticato lo scherzo a Onida. Michele Serra ha scritto che avete violato dei diritti, Gad Lerner, oltre a confessare il suo amore per le libellule perché «benefiche divoratrici ogni giorno di migliaia di larve di zanzara», ha detto che «andate alla ricerca del bieco, rasentando l’osceno».

     C: Se è per questo Lerner ha anche scritto che noi facciamo abbrutimento dell’informazione.

     P: Faccio notare all’amico Gad che se l’è presa per lo scherzo a Onida ma non per quello fatto a Nicola Cosentino quando, il giorno in cui venne negata l’autorizzazione all’arresto, ricevette una telefonata di solidarietà da parte mia, che fingevo di essere Bossi. Quando in radio imitavo Bossi, facendo la sua voce completamente storpiata, autorevolissimi dirigenti del Pd e giornalisti di sinistra miei amici spesso mi telefonavano per farmi i complimenti. Cosa che con lo scherzo a Onida non è avvenuta.

     Se lo scherzo fosse stato fatto a un saggio in quota Pdl, Lerner e Serra cosa avrebbero fatto?

     C: Secondo me avrebbero applaudito. Probabilmente sono amici di Onida e dunque hanno reagito in questo modo perché avevamo colpito uno del loro giro, che tra l’altro era stato candidato del centrosinistra alle primarie di Milano.

     «La Repubblica», il giornale su cui Lerner e Serra scrivono da anni, a lungo ha pubblicato intercettazioni di ogni tipo su Berlusconi. Ma nessuno dei due ha mai gridato allo scandalo.

     C: Appunto. Qualsiasi nefandezza con Berlusconi va bene. Quando, invece, si fa un semplice scherzo telefonico a uno della loro parrocchia si inalberano. Attenzione: io non faccio paragoni. Una cosa sono le intercettazioni, un’altra gli scherzi telefonici. Ma alla fine il risultato è che se un giudice avesse chiuso la Zanzara il giorno dopo lo scherzo a Onida, Serra e Lerner avrebbero esultato.


Dal sito di Radio 24
 Giuseppe Cruciani, Valerio Onida: "Saggi inutili, servono a coprire stallo" Scherzo telefonico alla Zanzara - AUDIO ORIGINALE, su Radio 24, 4 aprile 2013 (archiviato il 13 settembre 2016).

Valerio Onida: "Saggi inutili, servono a coprire stallo" Scherzo telefonico alla Zanzara - AUDIO ORIGINALE di Giuseppe Cruciani 04/04/2013

Una finta Margherita Hack beffa Valerio Onida, ex presidente della Consulta, uno dei "saggi" nominati da Giorgio Napolitano. Tutto orchestrato da La Zanzara, su Radio 24. Dice Onida alla finta Hack: "I saggi? Inutili, servono a coprire questo periodo di stallo. Andremo a votare presto. Berlusconi vuole solo protezione, è anziano e speriamo decida di godersi la vecchiaia lasciando in pace gli italiani". Berlusconi si goda la vecchiaia e lasci in pace gli italianiPoi, per il Quirinale: "Fosse per me metterei Giuliano Amato". "Questa cosa dei saggi, a me sembra sinceramente una cosa inutile", esordisce l'imitatore dell'astrofisica toscana. "Ma guardi, sì, è probabilmente inutile...Serve a coprire questo periodo di stallo, dovuto al fatto che dal Parlamento non è venuta fuori una soluzione mentre l'elezione del nuovo Presidente è tra quindici giorni...allora il nuovo presidente potrà fare nuovi tentativi o al limite sciogliere le Camere, cosa che Napolitano non può fare." e conclude sono d'accordo che non servirà nella sostanza...". "C'è possibilità di cambiare legge elettorale?" chiede poi sempre la finta Hack. La risposta "...Cercheremo di fare una proposta, quello sarebbe un bel risultato. Penso che andremo a votare ancora, presto o prestissimo. E' un parlamento bloccato, Grillo non ne vuol sapere, il Pdl vuole solo garantirsi di essere in campo, Berlusconi naturalmente spera sempre di avere qualche vantaggio o protezine, il Pd ha fatto questo tentativo di buttarsi con Grillo e non ce l'ha fatta. E c'è il blocco". E per il Quirinale che succede? "Si fanno tanti nomi, ma non c'è accordo - risponde il costituzionalista - personalmente dico che Amato sarebbe un ottimo presidente della Repubblica, fosse per me lo farei subito...". Quindi ancora una critica a Berlusconi: "E' anziano, speriamo si decida a godersi la sua vecchiaia, è un mio coetaneo. Potrebbe andare a godersi la sua vecchiaia e lasciare in pace gli italiani".