Radio Belva il Gronchi Rosa della televisione
«Ieri sera ho visto cose che non si possono vedere in onda», ha commentato il direttore generale Informazione Mediaset, Mauro Crippa, annunciando lo stop.
Da "Cattivissimi Noi" (giugno 2013)
“Un papa gay sarebbe magnifico”
A riascoltare le puntate della Zanzara spiccano alcuni personaggi molto noti, a loro modo geniali, a cui avete lasciato libertà assoluta di esprimere le proprie idee e opinioni, spesso estreme e iconoclaste, sicuramente non ipocrite, su ogni argomento possibile: dal sesso alla politica, passando per la religione. Il primo che mi viene in mente è Paolo Villaggio.
C: Una quindicina di anni fa lo incontravo, tutto vestito di bianco, in alcuni locali notturni di Roma. Faceva tardissimo e non se la passava tanto bene. Ho sempre odiato le discoteche ma mi trascinava un amico, un banchiere che nel weekend tirava un po’ di coca ma portava a casa splendide ragazze. Io non ho mai provato una droga in vita mia, non ho mai fumato nemmeno uno spinello. Mi interessavano solo le donne. Dopo un’ora me ne andavo e lo aspettavo a casa… Dagli incontri nei night romani sono passato a intervistare Villaggio su Radio24.
P: Ogni volta che è intervenuto in trasmissione ha sempre fatto show, con perle come questa: «In questo momento della mia vita riesco a fare poche cose, tra cui cagarmi addosso per l’incontinenza e trombarmi i cani».
C: Poi è uno che spesso si rompe le scatole di aspettare in linea e mette giù all’improvviso. Altre volte ha chiesto in diretta persino soldi al presidente di Confindustria Squinzi, per le sue partecipazioni radiofoniche. Io lo pagherei pure ma temo che, se ce l’hai ospite tutti i giorni, poi ti fa annoiare. Ci sono volte in cui è brillantissimo, altre molto meno. Comunque, vorrei arrivare a ottant’anni come lui!
P: L’estate scorsa riuscì a criticare addirittura le Paralimpiadi, infrangendo ogni regola del politicamente corretto. Gli facevano «molta tristezza», le considerava la rappresentazione di alcune disgrazie. Dunque, secondo Villaggio, «non si dovrebbero fare perché sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione della disgrazia. La mia non è crudeltà, è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei “personaggini”». Tutto il mondo sportivo, dal Coni agli atleti in gara, si scatenò contro di lui.
Da voi ha parlato spesso anche di politica.
C: Alla vigilia delle ultime elezioni annunciò che avrebbe votato Grillo, l’unico che secondo lui si interessa al futuro dell’umanità. Espresse giudizi anche su Bersani e Berlusconi. Il segretario del Pd non gli piaceva, mentre definì Silvio «un grande imprenditore, sceso in politica perché lo stavano facendo fuori». Disse di essere suo amico, ma che ormai non credeva più in quello che Silvio propone da anni, «una cosa marcescente, imbarazzante».
Voi lo avete provocato su molti temi sensibili. Ad esempio, una delle ultime telefonate all’attore genovese fu nei giorni del conclave che ha eletto papa Francesco.
P: Ateo convinto, espresse le sue idee, molto chiare e tranchant, sulle polemiche attorno alla presunta lobby gay in Vaticano: «Esiste, assolutamente» disse. «È una conseguenza della castità dei preti. Un parroco di novant’anni può aver smesso ma nei seminari si inculano con una violenza estrema come nelle carceri. Quello che è sbagliato è la castità, che è contro natura. La Chiesa deve finirla e aprire al matrimonio dei preti». Villaggio espose il suo punto di vista complessivo sull’omosessualità, definendola «una deviazione non desiderata». Quindi attaccò Ignazio La Russa, che avrebbe dovuto rendersi conto che «non è una scelta perché omosessuali si nasce. Così come quando dice che i figli di coppie gay diventano omosessuali è abominevole, perché i figli di coppie gay non corrono alcun pericolo. È un retaggio terribile del cristianesimo impietoso, che li bruciava vivi».
C: Questo fu solo l’antipasto, poi puntò dritto sul papa: «La sua votazione è lunga, anche mezza giornata sarebbe troppo. Dentro il conclave ci sono anziani, gente di una certa età, prostatici, useranno il pappagallo per fare la pipì, si cagheranno addosso. È un problema grave, una scena drammatica e superflua. L’elezione è una roba per turisti, andare in Vaticano è come andare a visitare la Torre di Pisa». Villaggio è sempre stato un fiume in piena ai nostri microfoni: quella volta disse, senza troppi giri di parole, che il papa «è inutile, è solo folklore come la Regina Elisabetta, è una figura da “Novella 2000” perché il mondo occidentale ormai è quasi del tutto ateo».
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