Jean Paul Vanoli

Da "Cattivissimi Noi" (giugno 2013) 

    Ricordo il grillino di Segrate, Paolo Vanoli, uno che si presentò come giornalista medico fissato con le cure alternative.

     P: Come no. È quello che ci ha raccontato gli effetti benefici dell’urinoterapia. Un fenomeno da baraccone.

     C: Macché, un genio. Me ne innamorai all’istante, dalla prima volta che è intervenuto alla Zanzara. Queste le sue perle: 1) «Consiglierei a Berlusconi di bere la sua pipì e di usarla come gocce negli occhi per guarire dall’infiammazione e dall’uveite. Glielo consiglio senza problemi, meglio degli antibiotici»; 2) «Con l’urinoterapia si risolvono certe patologie, molto meglio delle medicine tradizionali. Non fa schifo, se ti ami ti sai anche bere. Può aiutare anche contro il cancro, ma non è risolutiva»; 3) «Io l’ho fatto per quattro anni consecutivi, una volta al giorno, tre quarti di bicchiere. Adesso sono perfettamente in forma. A mia moglie è tornato il mestruo per tre anni bevendo l’urina, un po’ diluita con l’acqua».

     P: E per fortuna disse che l’urinoterapia non è risolutiva per il cancro! Ma voi state dimenticando quello che ha detto sui gay e sull’Aids, che è la cosa più grave. Vanoli sostiene innanzitutto che i vaccini possono essere la causa dell’omosessualità che è «una malattia della personalità, una malattia psichica». Vi rendete conto? Pronunciò queste parole: «Quando il vaccino viene introdotto nel bambino, questo poi cresce e cerca di trovare una propria personalità e, se questa viene inibita dal mercurio o dalle sostanze vaccinali che si introducono nel cervello, diventa gay. Il problema lo sentiremo soprattutto nelle prossime generazioni, perché quando abbiamo un omosessuale che genera una figliolanza questi si porteranno dietro il Dna dell’ammalamento del genitore. Perché l’omosessualità è una malattia, anche se l’Oms ha deciso che non lo è. Chissenefrega! La realtà è che è così. Ogni vaccinazione produce omosessualità, perché impedisce la formazione della personalità. È una microforma di autismo, se vogliamo. Lei vedrà quanti omosessuali ci saranno nelle prossime generazioni, sarà un disastro». Da ricovero.

     E sull’Aids?

     P: Così sentenziò Vanoli: «Altra balla. Non c’è nessuno studio che colleghi Aids e il “cosiddetto” Hiv, che dubito esista. Tutti gli studi dimostrano che non hanno neanche sequenziato e controllato che sia un virus. È il più grande business esistente al mondo, perché il vaccino produce il mercato dei malati». In sostanza disse che l’Aids non esiste.

     C: Guarda, secondo me Vanoli è semplicemente uno che combatte contro i vaccini. È pieno il mondo. Per il resto esagera un po’, ha teorie forse originali, ma non è un pericolo per nessuno. Comunque, dopo le sue affermazioni in diretta da noi è stato allontanato dai meetup dei grillini. Che ipocrisia. Non lo sapevano prima, quando intratteneva gli iscritti sulla medicina e la sanità?
 

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