Da "Cattivissimi Noi" (giugno 2013)
Abbiamo a lungo parlato di scherzi telefonici, imitazioni, politici che cantano e giocano con voi. Questo offre la politica italiana? Non c’è niente di meglio?
C: Se i parlamentari italiani sono più di novecento è inevitabile che prevalga il cabaret. C’è un tasso di cialtroneria evidente, alcuni onorevoli sono lì solo per apparire sui giornali e schiacciare un bottone. Quando va bene.
P: Per fortuna ci sono novecento e passa parlamentari! Ci offrono materiale inesauribile. Le riforme istituzionali e la riduzione dei parlamentari saranno un problema per noi… Avremo meno politici con cui divertirci.
Mi spiace per le sorti del programma, però riducendo il numero di parlamentari forse cambierebbe qualcosa nella politica italiana.
C: Bah, sono scettico. Adesso hanno messo in piedi un comitato formato da più di quaranta saggi per riformare la Costituzione, poi bisognerà passare dalle Camere. Tutte cose inutili, c’erano già le commissioni parlamentari. Già è difficile mettersi d’accordo in due, figuriamoci in quaranta. Una cosa ridicola. Come la contrapposizione tra giovani e vecchi è una cosa ridicola. Sono categorie assurde. Ci sono anziani che a ottant’anni hanno più idee di un trentenne.
Cruciani, stai pensando a Giorgio Napolitano?
C: Se un Paese non trova un’alternativa a un signore ultraottantenne per fare il presidente della Repubblica è grave. Detto ciò, mi piace assai. È un vecchio comunista a favore delle larghe intese con Berlusconi ed è più lucido di tanti ragazzini che insultano le persone sul web. Gli si può rimproverare forse di essere stato un po’ spregiudicato quando affidò il governo a Monti, anche se lo fanno passare per salvatore della patria. Con Bersani, invece, ha fatto bene: se non hai i numeri non ha senso andare in Parlamento a cercare la fiducia. Un altro presidente, forse, avrebbe dato un’opportunità al segretario del Pd. E poi nella storia delle intercettazioni con Mancino si è difeso come un leone dagli attacchi del «Fatto Quotidiano», ha tirato fuori i coglioni. Sfruttando il suo potere, certo. Ma non si è fatto intimorire.
P: Napolitano è il vero killer del Pd, fin dall’inizio. Con la sua rielezione ha definitivamente fatto deflagrare il Partito democratico, che infatti non lo voleva di nuovo al Quirinale e le ha provate tutte, da Marini a Prodi. La sua riconferma al Colle dimostra l’incapacità della classe politica. Detto questo è un bravissimo presidente, che non ha mai violato la Costituzione al contrario di quello che pensano i suoi detrattori e che, quando è servito, ha fatto sentire la sua voce al Parlamento.