
Da "Cattivissimi Noi" (giugno 2013)
Alcuni degli ascoltatori più scatenati, in questi anni, li avete pescati da Bari e dintorni.
C: Savino e Angelo. Puglia docet, la migliore comicità è quasi sempre made in Puglia. Il dialetto pugliese, che poi è molto diverso da provincia a provincia, alla radio spacca. Una volta Nicola Savino mi mandò un messaggio in diretta: guarda che quello non sono io, ti giuro che non sono io.
Perché?
C: Nicola e quelli di Ciao Belli si sono inventati uno straordinario personaggio, Giambattista De Montis, un ascoltatore che vuole chiamare in diretta Cruciani ma fa il numero di Deejay. I conduttori cercano di avvertirlo ma lui parte: «Come litigate voi della Zanzara non litiga nessuno, a sentire voi che litigate torno a casa e non devo più picchiare mia moglie. Una volta la ammazzavo di botte, ora le regalo le mimose pure a Natale… Parenzo, perché non va in studio da Cruciani e fa sempre i collegamenti dal gabinetto di casa?» Ovviamente De Montis è Nicola Savino.
P: La parodia di Savino è sublime. Ma decisamente più raffinata dell’originale. Basta risentire Angelo, camionista pure lui.
C: Non c’è nulla di preparato. Ce l’ha pure lui con David. Gliene ha dette di tutti i colori: «sei un beccamorto», «rappresenti il simbolo dei servi», «abbassa le mutande e prendilo in culo». Una volta l’ha paragonato alla moneta falsa da cinque euro, perché parla di lavoratori ma intanto beve champagne.
P: Prima sorrido, poi mi incazzo anch’io. Di fronte a gente così qualunquista e volgare bisogna rispondere con la stessa moneta: «Stupido, tieni le mani sul volante e attento quando ti fermi nelle piazzole: non chinarti a raccogliere le chiavi».
C: Stai diventando troppo sensibile a queste cose. Forse pensi che ti possano danneggiare. Non ti capisco. Io invece per cinque minuti faccio giusto qualche piccolissimo intervento. Sto zitto e rido. Una volta però Angelo attaccò anche me.
Che era successo?
C: Mi rimproverò perché avevo “estorto” un’intervista alla madre di “Batman” Franco Fiorito (ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi per peculato, ndr). Era collegata con noi al telefono insieme a Carlo Taormina, l’avvocato di Fiorito. Avevo chiamato senza avvertirla, il giorno dell’arresto del politico del Pdl. Facendo leva sulla presenza rassicurante di Taormina, cercai di farla parlare. Poi intervenne Angelo: «Sei una carogna». Aveva ragione, ma la cosa non mi dispiace.